“Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”

Non sono mai stato particolarmente credente. Sarà forse per questo che continuo a non capire. A non capire maledettamente niente. Il senso di tante esistenze in parallelo, nessuna veramente completa. Infinite anime, ma tutte piccole, disordinate e perse. Evanescenti come fuochi fatui.
Eppure da giorni continuo a pensare a quelle parole… Continuo a sentirle così forte, in modo così assordante, che non posso riscriverle. Le lascio lì nel titolo.
Che sia quello il senso? E tutto il tempo che viene prima? Ci è dato solo per tentare di riempire il vuoto?

Waiting for

Era l’attesa
di un nuovo Natale,
foriero di doni
e buoni propositi.

Era l’attesa
di un nuovo miracolo
arrivato come un fagotto
nella nostra famiglia.

Era l’attesa
di un’altra estate,
con le sue lune
e la sua impalpabile leggerezza.

Era l’attesa
del primo amore,
del primo bacio,
delle prime audaci carezze.

Era l’attesa
di cose migliori,
di un raggio di sole
a  illuminare giorni fin troppo inquieti.

Era l’attesa
di nuovi mondi,
scoperti, mai conquistati,
e quindi per sempre sommersi.

E ora, mentre trascorri
le tue giornate
cullando vegliardi sconosciuti,
è rimasta solo l’impaziente attesa
che tu sia la mia giovane sposa.

Forse si mette a piovere

Quest’estate non andrò in vacanza.

A chi mi chiede se andrò da qualche parte dico semplicemente di no. “Ah no?” risponde qualcuno con meraviglia.
Ecco questo è il genere di persone che mi fa venire sempre l’orticaria. Chi non sa rinunciare a nulla e che non è in grado di capire che possono esserci persone con un diverso tenore di vita e soprattutto con diversi progetti ai quali stanno lavorando. Magari progetti che richiedono tempo e fatica, e affascinanti per questo.
Ma poi, anche se non volessi risparmiare un po’ di denaro, mi piacerebbe andare in vacanza?? Forse no.
Quest’estate ho deciso che me ne starò a guardare.

Forse si mette a piovere.