La Teoria dell’acquario e i suoi corollari

Recentemente sono tornato a discutere all’interno del gruppo Italiani in Cina su LinkedIn, sul tema del ritorno in Italia. Quali sensazioni nel lasciare la Cina e ritornare in Italia? Perchè si decide di ritornare in patria piuttosto che continuare a vivere come emigrante?
La discussione era nata circa nove mesi fa, quando ero da poco ritornato in Italia, per arricchirsi negli ultimi giorni di nuovi commenti e punti di vista.
Non sto a ripetere il mio pensiero e quello altrui, ma la discussione che è nata e in particolare un commento, che ho molto apprezzato, di Stefano B. mi ha fatto ricordare la Teoria (non mia) dell’acquario. Ve la ripropongo ora, anche se a seguito della mia esperienza, mi sento di aggiungere un paio di corollari. D’altra parte l’epistemologia ci dice che i modelli scientifici sono validi fino a prova contraria. Ecco, allora forse anche la Teoria dell’acquario va opportunamente integrata.
Venni a conoscenza della Teoria dell’acquario nell’estate del 2009, davanti a un caffè e successivo ammazzacaffè alla “Porta Rossa”, il mio bar preferito di Zhongshan. Ero con alcuni amici italiani ed io ero non solo il più giovane del gruppo, ma anche quello con minore esperienza di vita all’estero e in Cina. In particolare Luigi, persona davvero piacevole, mai banale, e dalla mente davvero acuta, viveva (e vive tuttora) in Cina da una ventina d’anni. Quando gli chiesi come ci si ritrovasse a vivere una vita intera in Cina, e come fosse avere una moglie cinese ed essere un po’ divisi tra due mondi e due culture, mi rispose più o meno con queste parole:
“La conosci la Teoria dell’acquario?”
“Ovviamente no”, sorrisi io.
“La Teoria dell’acquario dice che ognuno di noi nasce e cresce in un acquario, fatto dalla famiglia, gli amici, la scuola, il posto in cui si vive e le proprie abitudini. Nella fattispecie si tratta di un acquario bellissimo, che è l’Italia. Con cibo straordinario, un’arte ricchissima, un clima ideale, cielo azzurro. La maggior parte dei pesci, e ognuno di noi è un pesce, ci nasce e ci trascorre tutta la sua vita, perchè in quell’acquario trova tutto ciò di cui ha bisogno. Qualcun altro, invece, ha la fortuna di uscire da quell’acquario. E quando questo avviene, scopre un mondo totalmente nuovo. Un acquario enorme in cui nuotare, vedere cose nuove, un ambiente capace di darti un’apertura mentale che non potevi nemmeno immaginare. Sensazioni e stimoli mentali che non pensavi di provare quando eri nel vecchio acquario. E così, quando provi a ritornare nel vecchio acquario, scopri che per quanto sia bello non ti piace più. Ti annoia, ti va tremendamente stretto, e non vedi l’ora di tornare a nuotare nell’aquario più grande. Perciò Simone, anche se ora mi dici che ti manca la tua famiglia, tua sorella, ricordati che nel vecchio acquario non vorrai più tornarci. Sei uscito, nel vecchio acquario non ci vuoi più tornare.”
Poi la mia storia personale ha raccontato che sono rimasto ancora del tempo in Cina e successivamente, con molte difficoltà di reinserimento, sono tornato in Italia. Difficoltà sì, di questo stiamo parlando: soprattutto perchè ero cambiato profondamente io e il piccolo, vecchio, caro acquario, davvero andava stretto, a tratti perfino sembrava soffocare. Quindi la teoria dell’acquario mi sembrava davvero giusta, inconfutabile. Non nego il pensiero di andarmene via di nuovo, perchè se dovevo essere estraneo in un luogo, tanto valeva fare un altro salto nel buio e ritornare all’estero… Ma poi, trascorso un tempo non piccolo, sono tornato a sentirmi a casa, a gustare la sensazione di vivere tra la mia gente, e ad apprezzare l’Italia nonostante appaia spesso come un malato cronico e qualcuno la definisca un paese di dinosauri.
Ecco, allora i primi due corollari della Teoria dell’acquario sono i seguenti:
Primo corollario: “Puoi volerci stare di nuovo nel vecchio acquario, purchè non sia trascoso un tempo piccolo da quando sei tornato nel medesimo.”
Secondo corollario: “Una volta rientrato nel vecchio acquario, o dopo una lunga permanenza in uno nuovo, resta la voglia di provare gli stessi stimoli adrenalici e mentali della prima volta che si è scoperto un nuovo acquario.” Che ciò si realizzi, appare una mera casualità della vita o, per chi ci crede, una tappa prevista da Altri.